Grazie per la fiducia. Continuiamo con la «vera storia del calcio»

Eccoci, finalmente, alla prima uscita ufficiale del 2025. Con grande soddisfazione presentiamo questo numero, che ha avuto un parto meno travagliato del precedente. Il lavoro e le sinergie di squadra ci hanno permesso di ottimizzare tempo e risorse, favorendo lo sviluppo degli argomenti in modo armonico.

Prima di addentrarci nei dettagli di questa seconda uscita, però, desideriamo ringraziare tutti coloro che “a scatola chiusa” hanno acquistato il numero pilota, dandoci fiducia. Fiducia che, a giudicare dai feedback ricevuti, è stata ampiamente ripagata e di ciò ne siamo orgogliosi.

Così come siamo anche fortemente consci della specificità del nostro prodotto e della sua unicità. A seguito di ciò, avevamo ipotizzato un certo tipo di risposta dal pubblico, direi “prudenziale”, alla pubblicazione della prima uscita. I dati di accettazione, invece, vanno oltre ogni più ottimistica previsione, circostanza questa che ci mette in condizione di lavorare al meglio e con più serenità per offrire un prodotto sempre più unico e “di rifermento”, nell’ambito della storia del calcio (quella vera).

Molti di voi ci hanno chiesto se questo prodotto avrà una sua linea su social, tipo Facebook. Premesso che Racconti di Calcio viene promozionato dalla pagina Facebook di Soccerdata, al momento non abbiamo preso in considerazione l’ipotesi di valorizzare questo prodotto con una pagina Facebook. I motivi sono presto elencati.

Innanzitutto, la trattazione degli argomenti mal si presta a una rappresentazione schematica come quella di una pagina di un social. In secondo luogo, si tratta di una nostra precisa scelta di campo nel merito. Facebook, così come gli altri social, è una piattaforma in cui le pubblicazioni seguono in primis la linea dell’ego di chi le pubblica, con pagine e paginette che rimandano a siti sempre ben infiocchettati, costruiti ad arte per catturare l’occhio e dare al lettore l’idea di trovarsi di fronte a “veri esperti” di storia del calcio. I promotori di queste pagine tendenzialmente si auto-investono di una autorevolezza che non possiedono, impacchettando prodotti sulla scorta della visione di cose ordinarie e alla portata di tutti, cose vendute “ad arte” su pagine e siti a un pubblico inesperto (in termini di qualità del prodotto) nel solo desiderio di riconoscimento e di “like”.

Chiaramente, questa linea porta il fruitore inesperto a considerare tali prodotti significativi della storia del calcio quando in realtà non sono altro che “peanuts” di intrattenimento calcistico senza alcun valore documentale, storico e testimoniale.

Per chiarire meglio il concetto si rimanda a quanto scrisse tanti anni or sono Paolo Piccini, critico musicale che si occupava delle frange estreme della musica (Hardcore – Punk – Thrash Metal – Grind), il quale, messo alle strette dalla testata per cui scriveva all’epoca, in merito al dover recensire un certo disco appena pubblicato, in maniera favorevole (in virtù di qualche accordo commerciale esistente), incurante del “politically correct” uscì con una delle recensioni più devastanti mai pubblicate a critica di un prodotto musicale. Quell’articolo chiudeva con una frase a nostro modo di vedere sibillina e antesignana che in qualche modo esprime il nostro modo di pensare e che riportiamo per intero: «Ricordate che lo sterco, per quanto maldestramente camuffato, impacchettato e ben infiocchettato, emana sempre cattivo odore…».

Un altro concetto che ci sta a cuore e che merita qualche spiegazione è quello dell’utilizzo delle fonti originali.

Fonti originali possono essere, ad esempio, i referti arbitrali su cui sono costruiti i tabellini dettagliati delle gare del Cesena in Coppa UEFA, presenti in questo numero, oppure alcuni manoscritti a penna inediti delle varie figure calcistiche che andiamo a trattare, o ancora video di prima generazione di partite mai edite.

Come già segnalato in precedenza, quanto disponibile sul web rappresenta la minima parte di quello che esiste veramente (quindi chi va a leggere il web leggerà qualcosa che basa le sue fondamenta su una parte minima dei documenti esistenti in relazione a un evento e spesso il resto sono tutte invenzioni o “fiocchetti e fiocchettini” di cui parlava sopra Piccini). Il mercato archivistico calcistico (documentale e video) ogni anno genera scambi per importi complessivi che si avvicinano a 30 milioni di Euro, chiaro indicatore di un settore decisamente “esclusivo”, che protegge gran parte dei contenuti cartacei e video più appetibili, impedendone la mercificazione speculativa.

La nostra linea editoriale ha deciso di sposare la linea dell’utilizzo delle sole fonti originali. Siamo fortunati nel poterlo fare, cosa che è resa possibile dal grande lavoro nel merito della preservazione degli archivi i membri della redazione hanno fatto nel corso del tempo. Archivi personali che ogni giorno si arricchiscono di nuovi documenti inediti.

Vi lasciamo ora alla lettura di questa seconda release, anticipandovi che ci sono delle sorprese in divenire, che andranno ad arricchire i prossimi numeri della rivista.

Buona lettura.

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